Cristo si è fermato ad ebola

Il fiume Congo è stato la culla delle due principali malattie di origine virale del nostro tempo, la sindrome da immunodeficienza acquisita e l’ebola. La seconda prende il nome proprio da uno dei suoi subaffluenti.

La cronologia delle due epidemie è abbastanza coincidente. Tuttavia, mentre la prima oggi può essere considerata sotto controllo (anche se non si guarisce, è possibile conviverle in maniera abbastanza decente), per la seconda ancora siamo solo agli inizi.

Le ragioni di tale discrepanza sono facilmente identificabili. L’aids (non so perché in italiano non dovremmo chiamarla sida, come fanno gli spagnoli e i francesi) si è diffusa soprattutto fra alcune categorie influenti e in paesi ricchi, come la comunità omosessuale de mondo occidentale. Al contrario, sino a qualche mese fa, l’ebola è stata una malattia tipicamente africana, legata alle scarsi condizioni igieniche dei villaggi colpiti.

C’entra poco, ma l’assonanza mi tenta fortemente di parafrasare il titolo di Carlo Levi: forse Cristo si è fermato ad ebola.

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